Una delle domande più frequenti sulla tecnologia di stampa digitale è perché sia possibile stampare anche solo una copia di un libro. La risposta è nella modalità di riproduzione della singola copia: le macchine da stampa digitali permettono infatti di fascicolare lo stampato.
Ma cosa significa “fascicolazione”? È più facile farne un esempio pratico che darne una definizione.
Tutti noi abbiamo in casa una stampante, o ne abbiamo vista in azione una almeno una volta. Ti sarà certamente capitato di dover stampare più copie di un documento composto da più di una pagina. Osservando la modalità d’azione della stampante, avrai notato che questa produce una sequenza di copie finite del documento (ossia, a pagina 1 segue pagina 2, cui segue pagina 3, ecc… fino a fine documento; una volta terminata la stampa di una copia, la stampante passa a produrre un’identica copia successiva). Il risultato quando andremo a ritirare il nostro insieme di fogli saranno tante copie “fascicolate”, ossia ordinate con numero di pagina sequenziale.
Le tecniche di stampa industriali in offset non possono stampare libri fascicolati, perché utilizzano delle matrici fisse che vanno cambiate ogni 8, 16 o 32 pagine (“segnature” in gergo tecnico), così che per realizzare 10 copie di un libro sono costrette a stampare 10 volte la prima segnatura, 10 volte la seconda e così via, per poi riassemblarle in un momento successivo.
Le macchine da stampa digitali invece, non utilizzano matrici, “disegnano” ogni singola pagina sul foglio da stampare, restituendo come risultato una sequenza di copie ordinate e finite del nostro libro. Il processo di stampa digitale è più lento di quello in offset, ma si adatta meglio alle esigenze di chi vuole stampare piccole o piccolissime tirature di un libro.